Il vero punto di forza del prototipo Dn-01, oltre il motivo per l'essersi guadagnato l'appellativo di "salotto viaggiante", è il
cambio. L'estetica lasciamola come un fatto soggettivo anche se unica.
Il sistema HFT utilizza il principio del cambio idraulico Badalini, per intendersi c'entra l'ingegneria italiana, l'Hft è stato adottato già in passato da Honda per lo scooter Juno del 1961 e per la CR250R.
Il sistema della DN-01 è sia meccanico che idraulico ed è sicuramente più complicato di un cambio tradizionale o di un variatore continuo di rapporti (ad esempio il CVT della mia Honda Insight che nella pratica è uguale al Dct, ma i consumi e il sistema stesso sono primitivi rispetto al dct) e diciamo più complicato anche del Sistema a Doppia Frizione stesso S.d.f o meglio conosciuto come D.c.t.
L'honda è in continua evoluzione sull'automatico.
Sprovvisto di leva della frizione, la quale potrebbe garantire una certa modulazione nell'innesto della marcia, il prototipo Dn-01 dispone di un sistema idraulico di smorzamento per un innesto della marcia stessa, che non è pari a nessuno, solo i forklift hanno qualcosa del genere, quindi immaginatevi la delicatezza della variazione dei rapporti che essi devono garantire a pieno carico in assetto precario.
Ebbene questo è il cambio della Dn-01.
Difatti noi cambiamo e non avvertiamo la cambiata neanche in manuale, questo fino alla 5° marcia. Mentre per la 6° avvertiamo lo strattone comunque fluido, perchè avviene quasi totalmente meccanica.
Quindi c'entra la pressione dell'olio e non tanto la taratura della centralina se da 2° a 1° non entra quando si vuole, o non entra quando si vuole da 3° a 2° e certe curve non si impostano come vogliamo e allora magari imprechiamo
......... su un cambio che comunque può durare 300 mila km.